Fondi Interprofessionali per la Formazione aziendale finanziata 2023

fondo interprofessionale

Tabella dei contenuti

Che cos’è il Fondo Interprofessionale?

I fondi interprofessionali costituiscono un’opportunità di crescita per tutte le imprese che vogliono puntare sulla formazione e l’aggiornamento delle competenze dei propri dipendenti a costo zero. I fondi interprofessionali sono finanziati dal “contributo obbligatorio per la disoccupazione volontaria“, questo contributo deve essere versato obbligatoriamente da tutti i datori di lavoro e per ciascun dipendente; ed è pari allo 0,30% della retribuzione dei lavoratori. L’unico modo che hanno le aziende per recuperare e gestire tale contributo è di destinarlo ad un fondo interprofessionale.

La quota dello 0,30% corrisponde mediamente a circa €40.00 – €50.00 all’anno per ogni lavoratore. Questi importi sono accantonati dall’INPS e, dopo esplicita richiesta di adesione ad un Fondo Interprofessionale, possono essere utilizzati dalle aziende per la formazione dei propri lavoratori, al fine di qualificarli e riqualificarli attraverso corsi di formazione rimborsati direttamente dal fondo stesso. Le imprese interessate all’adesione dovranno utilizzare il modello di denuncia contributiva del flusso UNIEMENS.

NOTA BENE: Queste risorse verrebbero girate in ogni caso all’INPS: l’azienda non può decidere di trattenerle per sé ma può scegliere di investirle in un Fondo.

Lo scopo di questi fondi è quello di finanziare i piani formativi aziendali, individuali e tutte le attività connesse alle iniziative formative destinate ai propri dipendenti.

Come funzionano i Fondi Interprofessionali?

Ad oggi i fondi operativi sono 19, dei 22 autorizzati dal Ministero del Lavoro, di cui 3 dedicati ai dirigenti. A questi si aggiunge il FormaTemp dedicato a formazione e sostegno al reddito dei lavoratori in somministrazione.

I fondi interprofessionali sostengono la gran parte delle azioni di formazione continua. E questo anche oggi, nonostante i tagli e i prelievi che hanno fatto sì che lo 0,30% sia diventato lo 0,19%.

Attraverso i fondi si possono finanziare 4 tipi diversi di piani formativi:

     

      1. Piani territoriali, che prevedono azioni di formazione che coinvolgono imprese di settori produttivi diversi che operano sullo stesso territorio;

      1. Piani settoriali, rivolti a più imprese dello stesso settore;

      1. Piani aziendali, dedicati ai lavoratori delle singole aziende;

      1. Piani individuali, ovvero dei percorsi formativi volti alla riqualificazione delle competenze di uno o più lavoratori.

    Come si sceglie un Fondo Interprofessionale?

    La scelta di un Fondo Interprofessionale a cui aderire per poi richiedere i finanziamenti per la formazione è un passo di estrema importanza: si può legare la decisione al settore di appartenenza, perché i fondi coprono la maggior parte dei settori aziendali. Ma si può anche fare una scelta diversa, magari legata al tipo di contratto applicato ai dipendenti.

    Nella decisione pesano anche le modalità di erogazione dei finanziamenti e le principali sono 3:

       

        1. La prima sono gli avvisi a cui l’azienda deve rispondere presentando il proprio piano formativo entro il termine indicato nel bando. In questo caso la formazione viene finanziata se il progetto supera la valutazione della commissione.

        1. Dal 1° Gennaio 2015 un’altra modalità è il Conto Formazione Aziendale, ovvero un conto nel quale le imprese possono scegliere di destinare al conto l’80% dei contributi versati. In questo caso l’azienda può disporre delle quote che ha versato quando e come meglio crede, rimanendo nei limiti di finanziamento stabiliti dal fondo a cui aderisce.

        1. La terza modalità è il Conto Formazione Aggregato che si ha quando diverse imprese decidono di cumulare i versamenti in un conto comune, nella forma dell’85%. La gestione delle risorse può essere affidata a una delle imprese oppure a un ente di formazione. E qui entra in gioco anche la dimensione dell’azienda: le grandi aziende, infatti, tendono a privilegiare i fondi che prevedono conti aziendali mentre per le PMI è più facile lavorare con gli avvisi. La scelta dipende da diversi fattori ma in ogni caso deve tenere conto dei fabbisogni formativi dell’azienda.

      Come si accede al fondo?

      Le imprese interessate all’adesione dovranno utilizzare il modello di denuncia contributiva del flusso UNIEMENS.

      Cosa fare per iniziare?

      Per aderire al Fondo Interprofessionale scelto, l’impresa deve coinvolgere il proprio Consulente del lavoro che, tramite il proprio account personale, deve entrare nel cassetto previdenziale dell’azienda, dove avviene la trasmissione UNIEMENS ed inserire in un apposito campo il codice di 4 lettere che caratterizza il Fondo.

      Si tratta di un’operazione da eseguire soltanto la prima volta: l’adesione resta valida senza necessità di essere rinnovata, e l’azienda può decidere di cambiare Fondo in qualsiasi momento. Ogni impresa può aderire a un solo fondo, ma l’adesione ha validità annuale ed è revocabile.

      In caso di revoca e adesione a un nuovo fondo, l’azienda può trasferire a quello nuovo il 70% del totale delle somme confluite nel triennio antecedente a quello precedente.

      Quanto tempo passa dalla richiesta di adesione ad un Fondo all’effettiva adesione?

      Le tempistiche di adesione ad un fondo interprofessionale non sono definibili a priori poiché dipendono dalle tempistiche dei flussi di comunicazione tra fondi e INPS. Generalmente potrebbero richiedere dai 30 ai 90 giorni.

      Formazione personalizzata
      I fondi interprofessionali rappresentano un'opportunità di crescita per tutte le aziende che desiderano investire nella formazione e nell'aggiornamento delle competenze dei propri dipendenti a costo zero.

      Info tecniche sui Fondi Interprofessionali

      Quali normative regolano i fondi?

      I Fondi Paritetici Interprofessionali (Legge 388/2000) sono organismi di natura associativa promossi dalle organizzazioni sindacali e finalizzati alla promozione di attività di formazione rivolte ai lavoratori occupati. Sono autorizzati a raccogliere lo 0,30% versato all’INPS e a ridistribuirlo tra i loro iscritti. Destinando lo 0,30% a un Fondo Interprofessionale, l’azienda avrà la garanzia che quanto versato – per obbligo (Legge 845/1978) – le possa ritornare in azioni formative volte a qualificare – in piena sintonia con le proprie strategie aziendali – i lavoratori dipendenti.

      Per chi viene versato lo 0,30%?

      Viene versato obbligatoriamente da tutti i datori di lavoro e per ciascun dipendente; ed è pari allo 0,30% della retribuzione dei lavoratori

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      Chi si può formare con i contributi del Fondo Interprofessionale?

      Lavoratori dipendenti dell’impresa aderente.

      Tipologie di finanziamento della formazione con i fondi

      L’attività dei fondi è finanziata dal contributo dello 0,30% che ogni datore di lavoro deve versare per ciascuno dei dipendenti. Le risorse accumulate sono diversificate a seconda degli strumenti messi a disposizione dal Fondo.

      Aderire a un Fondo Interprofessionale ha un costo?

      L’adesione a un fondo non comporta alcun costo ulteriore per le imprese e – in qualsiasi momento – è possibile cambiare Fondo o rinunciare all’adesione.

      Qual è il reale beneficio del fondo?

         

          1. La formazione professionale continua è gratuita. Infatti con la formazione finanziata l’azienda ha costi da sostenere per formare i propri dipendenti. 

          1. Lo 0,30% dei contributi che le aziende versano all’INPS per ogni dipendente può essere riscosso e reinvestito per finanziare la formazione. L’azienda non ha ulteriori costi, e i dipendenti non sono soggetti a una diminuzione dello stipendio.

          1. Fare formazione professionale porta benefici sia all’azienda che ai dipendenti. Per la prima, avere dipendenti formati e aggiornati permette di aumentare i livelli di produttività; per i dipendenti invece la formazione continua è utile per essere aggiornati e riqualificati, così da essere in grado di soddisfare le nuove esigenze del mercato.

          1. Per un’azienda avere dei dipendenti costantemente aggiornati e riqualificati, con nuove competenze e skill, permette di aumentare la competitività rispetto ad altre aziende.

          1. Una buona formazione e qualificazione dei dipendenti permette una crescita interna, una maggiore produttività e al tempo stesso l’aumento del “know-how” interno

          1. Fare formazione per acquisire nuove competenze contribuisce a raggiungere e conquistare nuove nicchie del mercato. Questo perché, rimanendo informati e aggiornati sulle nuove richieste del mercato, si possono soddisfare in modo ottimale.

          1. Infine, la formazione professionale è utile anche per ottimizzare la produttività in termini di tempo e produzione. I corsi possono servire anche ad acquisire capacità che permettano di svolgere lavori che solitamente si svolgevano in tempi lunghi, in tempi più brevi.

        Per quali servizi può essere sfruttato il fondo?

        Formazione e consulenza per i dipendenti per i quali si versa il contributo al fondo.

        Qual è il valore aggiunto che SiForma può dare sui Fondi?

        Quello di strutturare insieme all’azienda il percorso di formazione e/o di consulenza che risponde ai vostri fabbisogni formativi per l’intera durata del progetto, assistendovi nelle seguenti attività:

           

            • Analisi dei fabbisogni formativi

            • Assistenza alla predisposizione del Piano formativo

            • Elaborazione del Progetto

            • Predisposizione della domanda di contributo

            • Assistenza tecnica per l’espletamento delle pratiche di gestione del contributo

            • Erogazione delle docenze

            • Realizzazione di eventuali attività propedeutiche previste dal piano formativo (es. Bilancio delle competenze, monitoraggio delle attività)

            • Assistenza alla elaborazione del rendiconto finale di spesa

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